Il Palalottomatica di Roma ospita Eutòpia Tour 2017. Un 5 aprile come tanti, forse, ma non per chi ha scelto di esserci!
I Litfiba garantiscono, ancora una volta, una performance stratosferica di musica, grande musica, e spettacolo come suggerisce la canzone d’esordio nella tappa romana del loro Eutòpia Tour 2017. Quello che sa fare Piero Pelù dal palco non trova eguali in questo momento in Italia: la voce non molla un secondo, si muove come un animale da palco e sa arringare la folla. Talento e ora tanta esperienza che si sente, che trasmette in ogni canzone, ogni frase o gesto. E ce n’è da raccontare, uh se ce n’è!!
Partiamo dal principio, dall’introduzione alla vita di alcune voci fuori campo come quella di Gessica Notaro, Ilaria Cucchi, Dario Fo, e tra i vari discorsi si fa strada il dibattito sull’opportunità di riconoscere in Italia il reato di tortura.
Sempre alla ricerca di energie positive, di lotta alla mafia e di credere ai sogni e nel coraggio di ribellarsi. Le parole volano ma le canzoni non si spengono neanche dopo un concerto e il miglior modo di dimostrare tutto questo è farlo vedere, sentire e toccare a chi li segue.
Una serata di adrenalina e sorrisi, passione e rock.
Scaletta impegnativa e variopinta, storie di trentanni di rock, con Lo Spettacolo, Grande Nazione (quanto gli piace urlare “Italiani!!!” n.d.r.), Il dio del tuono, L’impossibile, Sole nero.
Poi le ballate, vecchie e nuove, forti emozioni sul tema del viaggio e della diversità “è bello essere stranieri perché ci si sorprende di tutto!”, Straniero, Vivere il mio tempo, La mia valigia, che segue due tuffi euforici più che eutòpici, nel passato come Spirito e Fata Morgana, prima di lasciare spazio alla canzone per eccellenza che testimonia l’idea di libertà, la voglia di non inchinarsi al potere e alla malavita di questo ultimo album: Maria coraggio, dedicata a Lea e Denise Garofalo e a “Maria” una ragazza calabrese, e qui tutto il pubblico danza con Maria e subito dopo, dal basso di non si sa quale inferno, una voce profonda e potente urla “Terremoto!”, incipit di Dimmi il nome e tutto trema, poi In nome di dio (ricordando le vittime di quest’ultima guerra e degli attacchi del terrorismo), Tex, Intossicato e Resta (datata 1986, post Chernobyl) a testimoniare attenzione anche alla salvaguardia dell’ambiente, dopo aver puntato la mente sul rispetto dell’uomo e della donna.
Poi però la vita va avanti: l’impegno non si spegne ma la voglia di andare oltre, di prendersi in giro e lasciarsi sconvolgere e spettinare dal sesso e dall’alcol magari, perché siamo ragazzacci rock ci sta, sempre.
Dopo Lulù Marlene, meravigliosa versione di qualche anno fa, parte lo spettacolo, quello sul gentil sesso, sul matrimonio, sui nostri costumi, una cerimonia: Regina di cuori, Gioconda, Lacio Drom, Gira nel mio cerchio e Break on through-Tequila (Cover), perché dopo la cerimonia si beve! Fino a concludere con El Diablo. Mezz’ora e più di puro teatro, di una folla scatenata alla mercè di un “folle” e quanto mai ben studiato maestro delle cerimonie/animatore.
Poi il colpo di scena: non gli bastava averci tutti in pugno con le canzoni, i riff di Ghigo e i tanti ricordi, no lui voleva di più, voleva tutti, ma dico tutti, in ginocchio, a pentirsi con loro (genuflessi!) dei peccati! “Ragazzi se non vi inginocchiate ‘n si va avanti, ve lo dico!”. Pensavo di averne viste tante ma questa proprio mi mancava e chi frequenta i concerti rock sa come sia difficile riuscire nell’impresa, ma lui ce l’ha fatta. Guardatevi il video! Da non crederci!
Il pubblico di Roma si è superato, assecondando i vezzi suoi, giocando anche a miss regina di cuori su istigazione della band, alla ricerca del topless vincitore.
Divertirsi e ascoltare musica d’autore. No dai ragazzi non scherziamo. Pura Eutòpia!
Ve lo dico: andate a vedere Eutòpia Tour altrimenti ve ne pentirete per il resto della vostra vita!
E poi se non sarete d’accordo con me… “Se Eutòpia è uno sbaglio, io voglio continuare a sbagliare…”
…e sbagliamo bene.
Leggendo l’articolo con le misurate e mirate parole di Roberto è come se fossi stato anche io al concerto dei Litfiba; saper cogliere l’essenza di una performance e trasmetterla a chi legge e chi non c’è stato non è da pochi! Io che sono stato proprio uno di quelli che causa forza maggiore si è perso l’evento 🙁
Ma grazie voi, chiudendo gli occhi, e senza dovermi armare di troppo fantasia grazie alla perfetta descrizione…è come se per un attimo ci fossi stato anche io!