SPAZIOCIMA a Roma, ospita dal 1° al 22 dicembre DOPPIO SENSO, la mostra che vede protagonisti due grandi artisti del panorama italiano ed internazionale: Roberto Di Costanzo ed Ettore Greco

doppio sensoInaugurata il 1° dicembre con uno straordinario successo di pubblico alla Galleria SpazioCima, di via Ombrone 9 a Roma, Doppio senso, la nuova mostra ad ingresso libero che vede protagoniste una ventina di opera di due grandi artisti del panorama nazionale ed internazionale: Roberto Di Costanzo ed Ettore Greco.

La mostra, curata da Roberta Cima e organizzata con Giuliano Graziani e Laura Piangiamore, visitabile fino a venerdì 22 dicembre dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19, il sabato e la domenica dalle 15 alle 19 è un modo per portare un po’ di Parigi al quartiere Coppedè…

Pur esprimendosi attraverso due diverse forme di arte, il disegno Di Costanzo, la scultura Greco, ammirando le loro opere in mostra è subito evidente a chi guarda che l’intento dei due artisti è comune: la ricerca della verità, anche attraverso l’imperfezione, perché secondo gli artisti la vera bellezza si nasconde nel difetto. Da qui il Doppio Senso da cui scaturisce anche il titolo della mostra, come spiega anche Roberta Cima:

“Il ritratto di Di Costanzo è immaginario, come un archetipo, è l’idea di ciò che l’artista coglie nei volti, nelle espressioni, sono le suggestioni dei caratteri ed il modo in cui egli concepisce dentro di sé la figura – dichiara Roberta Cima, titolare della galleria – Ritratti immaginari ma interiori che non trovano risvolti reali ma raccontano il reale. I corpi da lui disegnati sono custodi dell’anima, di un sentire profondo e alto, della verità. Tratti decisi e forti, talvolta abbozzati, raffinati, delicati, capaci di cogliere ciò che solo un grande artista è capace di cogliere: l’anima, l’intensità e la bellezza”.

“Anche nelle sculture di Ettore Greco, nella tensione della materia, tutto nasce dall’immaginazione – prosegue Roberta – Le sue sculture sono realizzazioni in creta, in bronzo e in gesso, di grande intensità emotiva, che esprimono un tormento interiore, viscerale. Le opere di Ettore Greco trasudano passionalità, concitazione, pathos, quello che secondo i Greci era una delle due forze che regolavano l’agire umano. Un sentire talmente forte da deformare i corpi e i volti delle sculture di Ettore Greco, da renderli imperfetti, volti a raccontare sentimenti ed emozioni. Sono corpi che rimodellano lo spazio, mossi, pungolati da tensioni interiori, dolori e sofferenze. Le sculture di Greco sono espressioni di inquietudini odierne, sofferenze dell’anima che emergono con prepotenza dalla materia”.

Nonostante le evidenti differenze artistiche e stilistiche, i due artisti hanno anche un doppio senso in comune: entrambi espongono presso l’Espace Cardin di Parigi e presso la Galleria Maurizio Nobile di Bologna. Proprio per questo background professionale, i due artisti vogliono riportare nel quartiere Coppedè, in questa occasione, la Parigi che li ha visti complici e che ha sancito un sodalizio spirituale, una vicinanza d’animo e d’ispirazione artistica.

Una mostra carica di significati tutti da scoprire attraverso un percorso che porta dal disegno alla tridimensionalità, dalla china alla terracotta, assolutamente da non perdere.