Passo D’Uomo il libro di Francesco De Gregori edito da Laterza, è una chiacchierata, lunga ed intensa, quasi come la vita che si preme di raccontare. Senza fretta né indice, a passo d’uomo come spesso si ripete tra le righe di questo libro.
Antonio Gnoli accompagna Francesco De Gregori per le strade che le loro parole imboccano, curiosi, verso discorsi che riconoscono i percorsi delle loro esistenze, la loro generazione, le loro esperienze e la loro cultura. Ricordandosi di tanto in tanto, con sapienza, di raccontare la vita, i pensieri, l’uomo Francesco De Gregori.
Si parte dalla sua vita e dalle sue origini, semplicemente come fosse il tema di un compito in classe ben fatto: Pescara e Roma, i luoghi, i genitori ed il fratello, la sua infanzia.
Percorrendo la vita di Francesco, si racconta l’Italia e la sua storia, ma non solo, vista la forte attrazione sempre presente per l’America, per Bob Dylan, il tutto scartando di lato come può fare il bufalo.
Allora un episodio ci svela la sinistra estremista degli anni settanta, con il cantautore implicato in un “Processo” del tribunale del popolo, come si diceva, ostaggio sul palco (dove aveva iniziato il suo concerto) di pochi in nome di un’ideologia integralista, colpevole di aver scritto una canzone (Buonanotte Fiorellino) “non impegnata”.
Mentre i discorsi divagano tra le pagine della letteratura e dell’arte, la domanda è sempre la stessa: ma un cantautore è un artista? Ascoltare una canzone è come osservare un quadro di Van Gogh?
Le canzoni di De Gregori inoltre pongono ancora più interrogativi perché in esse, al contrario di ciò che si può pensare della musica leggera, c’è profondità e la conoscenza di quello che esprimono crea ancora un interrogativo ulteriore. L’esperienza artistica può prescindere dalla conoscenza? ascoltare le sue canzoni ma non sapere quali siano i riferimenti culturali o storici che le contaminano, ridimensiona l’esperienza?
Insomma avrete compreso come queste pagine vi stimoleranno ben oltre le aspettative di una biografia.
L’artista non smetterà mai di ribadire di non essere un’intellettuale e consacrerà la sua fatica di musicista, sottolineando come si tratti di un lavoro manuale e non solo d’ingegno e fantasia. La sua mentalità, la costruzione delle sue congetture, dei suoi ragionamenti saranno ben chiari permettendovi di conoscerlo, quasi personalmente, o almeno così per me è stata quest’avventura.
Il suo rivendicare una visione personale della storia del nostro paese, dalla resistenza alla figura di uno statista come Craxi, passando per le sue esperienze, senza abbracciare la comodità di una critica già scritta, rischiando anche di subirne le conseguenze, vi conquisterà confermando quello che spesso le sue canzoni esprimono: vedere la storia da punti di vista inesplorati, a passo d’uomo, dal particolare.
Con iniziale reticenza e sotto l’incalzare astuto del suo compagno di viaggio, si parlerà diffusamente e con concretezza alla fine, dell’episodio tragico, politicamente delicato, trattandosi di resistenza, della morte dello zio di Francesco. Non una storia comune, sembrerebbe, ma forse più di quanto si immagini, quando piano le coperta della cultura di sinistra è scivolata via permettendo che tante questioni, sulla resistenza, venissero alla luce.
Sembra quasi di essere presenti durante le loro conversazioni, grazie alla forma del dialogo che consente anche di saltare, distratti, qualche frase come se si trattasse di un discorso e una discussione tra di loro, che magari in quel momento non ci interessa, da riprendere dopo forse, perché prima, avidamente, vi ritroverete a divorare le notizie, a cercare le storie, le origini ed i pensieri di un Francesco De Gregori incontrato per caso, spontaneo e sincero.
Titolo: “Passo D’Uomo”
Autore: Francesco De Gregori con Antonio Gnoli
Pagine: 234
Editore: Laterza (Collana: I Robinson. Letture)
Prezzo di copertina: € 16 (13,60 € su Amazon)