“Necessità Interiore è l’indole artistica che nasce dal subconscio, seguendo il dettame dell’ispirazione più pura”. Con queste parole Darman presenta il suo nuovo album, mi sembrava inutile cercare parole migliori di quelle dell’artista per descrive l’album di cui parleremo oggi, Necessità interiore, appunto.
“Scrivo canzoni intime e luminescenti, incastonate in un alternative rock con sonorità psichedeliche e d’avanguardia.”
Darman (nome d’arte di Dario Mangiacasale) è un cantautore calabrese trapiantato a Torino. Inizia il suo percorso musicale nel 2012 e nel 2015 pubblica il suo primo Ep: Four-Leaved Shamrock. Nel 2017 pubblica Segale cornuta a cui nel 2018 segue il tour europeo Cogito Ergot Sum. Anticipato dai singoli “Splash” e “Pubblicità Riflesso” il suo questo nuovo album sarà disponibile all’ascolto da Aprile.
“Scrivo i testi nella meravigliosa lingua italiana, il vestito migliore per far comprendere nitidamente il mio mondo interiore.”
Il disco si apre con “Pubblicità Riflesso”, forte critica alla società moderna, tema toccato anche in “Quotidianità distorta” e “Mayday”. In quest’ultima l’attacco di Darman è rivolto agli artisti che “svendono” il proprio stile al fine di fare successo. Il cantante tocca anche il tema dell’amore e della sessualità, sempre con il suo stile quasi onirico. Temi che si ritrovano nelle loro diverse sfaccettature nei brani “Splash”, “Dora e Picasso”, “Viaggio Miraggio” e “Ardhanarishvara”. Anche “Tangibile” affronta il tema dei rapporti personali ma senza necessariamente parlare di intimità.
I pezzi più particolari dell’album sono “Deformazioni Assiali” e “Silenzi dimenticati”. Il primo per la sua dimensione psichedelica, mentre il secondo è un pezzo puramente strumentale che, come detto altre volte, trovo sempre una scelta degna di nota.
“Il titolo dell’album rappresenta l’amore viscerale, è Luce che tutto illumina e tutto crea, senza la quale nulla esisterebbe; permea le iridi, li irradia, regalandoci la magnificenza dell’Universo”.
Al livello strumentale l’album risulta molto interessante. Lo stile alternative rock è ben bilanciato, ogni canzone crea atmosfere che catturano l’ascoltatore con scelte strumentali non banali e dolci all’orecchio seppur con un tono rock definito. “Silenzi dimenticati” è l’essenza stessa del disco, a parer mio.
Come contro, però, la linea vocale è quasi sovrastata dalla parte strumentale. I testi sono difficili da seguire e comprendere, spesso le parole si perdono. La scelta di proporre la propria visione musicale indipendentemente dai gusti delle masse è ammirevole, non bisogna tuttavia dimenticare che il musicista e il cantautore portano il proprio messaggio, se esso non viene recepito o compreso che senso ha portarlo?
Resta il fatto che Necessità Interiore è sicuramente un disco interessante per ascoltare qualcosa di diverso dal solito in questa quarantena. Quindi ascoltatelo quando ad Aprile uscirà e fateci sapere se vi ha catturato!