Oggi beviamo il nostro consueto caffè con Cristina Romano, scrittrice e insegnante alle elementari, in occasione del tour nelle librerie italiane per la presentazione del suo libro “Come l’ortica“, un romanzo sui disturbi specifici di apprendimento o DSA, di cui editrice nonché autrice della prefazione e voce dell’audiolibro è la cantante Mietta.
Come nasce l’idea di questo libro e perché questo titolo “Come l’ortica”?
“Questo libro nasce dall’idea di assemblare la mia formazione in materia di disturbi specifici dell’apprendimento o DSA, argomento che ho approfondito per motivi di studio, la grande voglia che ho di raccontare tramite la scrittura e l’esperienza diretta maturata sul campo, visto che in questo periodo sto facendo la supplente scolastica.
Sui DSA ci sono moltissimi testi clinici, autobiografie e testimonianze, ma effettivamente mancava una storia che potesse coinvolgere qualsiasi tipo di lettore, non rivolta agli addetti ai lavori, e che soprattutto potesse sensibilizzare sull’argomento.
L’idea del titolo invece deriva da quel senso di fastidio che da l’ortica, perché le persone che hanno disturbi specifici di apprendimento si sentono come se fossero l’ortica per il resto della società, quasi un peso, sensazione, accompagnata da un continuo senso di inadeguatezza e di inferiorità.”
DSA cos’è e come si manifesta?
“DSA è appunto un acronimo che sta per Disturbi Specifici dell’Apprendimento, che sono quei disturbi che vanno ad inficiare solo l’apprendimento scolastico e non l’intelligenza generale, per cui un soggetto con DSA ha comunque un’intelligenza che rientra nella norma e talvolta anche superiore alla norma.
Ci sono diversi campanelli d’allarme che dovrebbero avvertire soprattutto gli insegnanti a scuola, anche se l’insegnante non può e non deve assolutamente fare una diagnosi, ma cercare di indirizzare i genitori nelle strutture adeguate dove poter avere una diagnosi.
Ho scritto questo romanzo per cercare di sensibilizzare sull’argomento e mettere in luce qual’è lo stato d’animo di un bambino o comunque di una persona che ha disturbi specifici dell’apprendimento e di mettere in evidenza tutti i punti di vista che si sono venuti a creare nei confronti di questa problematica. Il mio intento non era quello di dare delle risposte ma fare in modo che le persone si fermassero a farsi delle domande su questo argomento, anche perché non voglio sostituirmi dal punto di vista clinico a persone più competenti di me in materia, dal professor Stella in giù.
Leggendo il mio libro “Come l’ortica” ci si fa comunque un’idea anche sull’aspetto clinico che ho cercato di mettere sotto una forma “semplice”, accessibile a chiunque e farla passare sotto forma di romanzo in modo tale da renderne piacevole la lettura. E dai commenti che vengono fatti dai vari lettori sembra che sia riuscita nel mio intento.”
Quali dovrebbero essere i campanelli d’allarme per un genitore o i controlli che dovrebbe fare per verificare se suo figlio è “affetto” da DSA?
“I campanelli d’allarme sono tantissimi e sarebbe complicato sintetizzarli tutti nel breve tempo di un’intervista ed è per questo che invito a leggere il romanzo; ma se dovessi indicare un paio di indizi molto evidenti, direi sicuramente la mancanza di memoria a breve termine, ovvero un bambino con DSA anche se ha studiato il giorno dopo a scuola non si ricorda nulla di ciò che ha studiato e questo lo fa sentire inferiore, inadeguato, pensa sempre di essere stupido, ma il problema reale è che non ha la memoria a breve termine e quindi non riesce a trattenere le informazioni, e dovendone indicare un altro, direi la tendenza ad invertire le lettere durante la lettura.
Purtroppo i disturbi specifici dell’apprendimento, hanno diverse sfaccettature e quasi mai si manifesta una sola di queste problematiche che oltretutto si combinano con altri tipi di problemi, quindi anche nel trattamento di questi disturbi ogni bambino è diverso dall’altro.
Comunque nella storia che racconto nel libro, emergono tanti aspetti che possono essere presi come campanelli d’allarme e quindi un genitore può cominciare a capire qualcosa su eventuali problematiche del proprio figlio o in alcuni casi persone adulte che hanno avuto un percorso scolastico con DSA senza che nessuno li avesse riconosciuti come tali, leggendo il libro hanno capito che la causa di un percorso scolastico particolare, è stata proprio dovuta ai disturbi specifici dell’apprendimento.”
Di cosa hanno bisogno i bambini colpiti da DSA e come andrebbero seguiti sia a casa che a scuola?
“Il bambino con DSA deve ritrovare una propria autostima e questo non può farlo da solo, ma con l’appoggio di tutti, sia a scuola che a casa; ovviamente se i genitori non hanno le informazioni giuste non sanno come comportarsi e fanno fatica ad accettare la situazione, quindi c’è bisogno di tanta informazione.
Questi bambini hanno bisogno di estrema tranquillità e di un percorso scolastico parallelo e non diverso per raggiungere gli stessi risultati del resto della classe, non hanno bisogno di “sconti” particolari sui programmi didattici, sono comunque intelligenti, hanno bisogno solo di un percorso parallelo come dicevo precedentemente, con metodi compensativi e dispensativi.
Dispensativi nel senso di evitare di fargli copiare dalla lavagna i compiti, perché per loro potrebbe essere un problema riuscire a riportare correttamente sul diario ciò che è scritto sulla lavagna, dispensarli dalla lettura ad alta voce se sono dislessici. I compensativi invece sono quelli che li possono aiutare a svolgere il loro lavoro, ad esempio gli è consentito tenere le tabelline sul banco, adoperare la calcolatrice o il computer, ma anche se ci sono leggi che li prevedono, a causa della mancanza di soldi, anche bambini certificati i computer non li hanno mai visti nelle scuole.”
Sia lei che la cantante Mietta che è stata editrice del tuo libro avete rinunciato al copyright, perché?
“Il libro può essere fotocopiato senza nessun problema, quindi se c’è qualcuno che vuole fotocopiarne una parte che reputa di particolare interesse, per darla a qualcun’altro, lo può fare senza nessun problema, perché appunto sul libro il copyright non c’è. In questo modo speriamo che il libro venga divulgato il più possibile.”
Come prende il caffè?
“Il caffè lo prendo corto perché ho bisogno di svegliarmi e stare sveglia durante il giorno e amaro perché ne prendo diversi e quindi è meglio evitare lo zucchero e poi il gusto del caffè si assapora meglio senza zucchero.”
Questo libro lo acquisterò. Mi interessa molto. Kiss kiss Silvia
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