Voglia di natura, arte e mistero? Certamente l’Abruzzo con le sue mille sfaccettature, è ciò che fa per voi! Partite alla scoperta di questa splendida regione italiana partendo dai nostri piccoli cinque suggerimenti.
L’Abruzzo, oltre ad essere famoso per il meraviglioso Parco Nazionale che ospita, è disseminato anche di numerosi luoghi misteriosi, alcuni conosciuti e altri meno; alcuni legati a riti pagani e massoneria, altri che rievocano alla memoria le vicende dei cavalieri templari e del Santo Graal.
Una regione bellissima ricca di natura, con alcuni tratti quasi incontaminati, tutta da scoprire. Quindi che aspettate, se avete voglia di passare qualche giorno di relax lontano dal cemento della città per immergervi in un polmone verde, cogliete al volo i nostri suggerimenti e partite alla scoperta di bellezze e tesori misteriosi dell’Abruzzo!
- Necropoli di Fossa (Aq): se siete appassionati di Menhir non avete certo bisogno di arrivare a Stonehenge per vederli, infatti in Abruzzo e precisamente a Fossa in provincia del L’Aquil, c’è una necropoli scoperta nel 1992 in cui si possono ammirare grandi circoli di blocchi megalitici da cui si diramano file di menhir ordinati dal più grande al più piccolo. Menhir, conficcati nel terreno mille anni prima di Cristo, sono stati trasformati nei secoli in stele prima e in statue per onorare i defunti poi.
- Borgo di Santa Maria del ponte (Tione degli Abruzzi): questo borgo fortificato, sorto presso l’omonima chiesa medievale sembra essere stato un antico insediamento templare e deve il suo nome alla presenza di un ponte sul fiume Aterno, sulla cui sponda sinistra si era distribuito il borgo stesso, cinto da mura con due porte di accesso che si aprono sui vertici opposti di una linea che attraversa la città e dai curiosi nomi di “Capo la Terra” e “Piedi la Terra”.
La sua omonima chiesa-monastero, presenta una particolare struttura irregolare ed asimmetrica, probabilmente costruita sui resti di un tempio pagano intorno al V-VI secolo, viene ipotizzato da alcuni studiosi che ci sia stata punto d’appoggio dei templari a causa di un simbolo, rappresentante una Triplice Cinta, inciso sulle mura, simbolo utilizzato spesso dai Cavalieri Templari per segnare luoghi sacri nel cui sottosuolo scorrevano le energie della Terra. - Abbazia di San Giovanni in Venere di Fossacesia (Ch): Si racconta che questa antica abbazia adagiata su una collinetta tra ulivi millenari, abbia visto passare re e papi tra cui Pietro da Morrone, il futuro Celestino V che, sembra aver preso i voti proprio in questo luogo, dove è poi tornare in cerca di proventi per la costruzione della chiesa di Santa Maria di Collemaggio, tornando a Collemaggio dopo alcuni anni con il danaro sufficiente a compare il terreno su cui si stava costruendo la basilica, quindi molti studiosi ipotizzano che abbia ottenuto il denaro in cambio di qualcosa di prezioso che potrebbe essere il Santo Graal, poiché aveva incontrato tempo prima i templari in Francia, che gli avrebbero affidato qualcosa di prezioso da custodire!
- Fonte degli svergognati a Contrada Santa Maria Arabona (Pe): in stato di completo abbandono e coperta da erbacce e muschio, potete trovare la fonte degli svergognati, sul lato destro di in una strada stretta e sterrata. La fonte si compone di due grandi vasche laterali, adibite a suo tempo per il lavaggio, ma la parte interessante sono le tre statuette poste sulla parte frontale della fonte stessa. Probabilmente un uomo e una donna che indossano un berretto “frigio”, che era usato dagli schiavi una volta liberati, in questo caso il berretto potrebbe assumere il valore simbolico di libertà rivolto ai costumi. La terza statuetta, probabilmente femminile ma ormai irriconoscibile per il deterioramento, posta tra le altre 2 statue ma più in basso, ha l’acqua che gli fuoriesce ancora dalla bocca, e forse stava a simboleggiare la verità.
Sopra le tre statue si erge una specie di lapide di forma triangolare con un’incisione in un latino che lascia un po’ a desiderare e la cui interpretazione suona come un monito a diffidare della fedeltà delle proprie mogli. - Abbazia di San Liberatore a Serramonacesca (Pe): Il nome del borgo di Serramonacesca ovvero “serra dei monaci”, deriva dal fatto che qui monaci e abitanti del posto, coltivassero alcuni orti; qui si trova appunto l’abbazia di San Liberatore che è uno dei monasteri benedettini più antichi. Immersa nel parco della Majella, l’abbazia è intotolata al Cristo Liberatore, in onore del quale e di Sant’Antonio da Padova, ogni anno la prima e la terza domenica di Settembre viene eseguito un rituale, una specie di omaggio o “majo” da cui prenderebbe il nome la zona. Durante il rituale, i rami di alcuni alberi vengono addobbati con frutta, dolci, brocche di vino venduti al miglior offerente e il ricavato viene interamente donato al santo.
Il lato misterioso di questo luogo si trova accanto all’abbazia, dove si possono ammirare alcune tombe rupestri risalenti al VIII-IX secolo, immerse nella vegetazione e intervallate da alcuni tratti di sorgenti; quattro piccole nicchie, destinate ad ospitare i corpi dei monaci seppelliti qui.