Napoli dai mille colori, non è solo belle vedute, allegria e buon cibo, ma nasconde anche un lato misterioso e leggendario, tutto da scoprire e gustare soprattutto nella zona sotterranea; ed ecco alcuni consigli per imparare a conoscere il lato di Napoli non esposto alla luce del sole!

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Napoli non è solo colore, mare e sole, e un’ottima cucina, ma ha anche un lato misterioso, sotterraneo, dove storia e leggenda si mescolano sapientemente, come i dedali di vicoli che ne caratterizzano alcuni dei quartieri più belli e suggestivi. Ricca di simboli esoterici incastonati nella stessa architettura di chiese e monumenti, racchiude un tesoro inestimabile che vi invitiamo a scoprire iniziando da questi piccoli cinque suggerimenti e per completare l’opera fermatevi a mangiare alla Locanda del Cerriglio, dove soggiornò secoli fa Caravaggio e dove venne persino sfregiato sembra per vendicare l’omicidio di un signorotto del tempo.

  1. Tunnel Borbonico o Galleria Borbonica: è un tunnel che fa parte della Napoli sotterranea, che si estende sotto la collina di Pizzofalcone, vicino al Palazzo Reale, fatto realizzare da Ferdinando II a scopo militare, infatti doveva costituire una rapida via di fuga verso il mare per la famiglia reale in caso di tumulti e un collegamento con la reggia per i soldati che si trovavano nelle caserme di Chiaia.
    Nel tunnel sono stati ritrovati numerosi veicoli e motoveicoli degli anni ’40, ’50 e ’60, statue e residuati della Seconda Guerra Mondiale che si possono ammirare nelle visite guidate. Per la visita al tunnel è possibile scegliere tra diversi percorsi, il “Percorso Standard”, che permette di visitare i settori del ricovero bellico e le cisterne dell’acquedotto; il “Percorso Avventura” che permette di vedere cisterne del ‘500 e del ‘600 e di navigare su una zattera in una galleria abbandonata della metropolitana e piena d’acqua; il “Percorso Speleo” che consente di addentrarsi, con tute, caschi e luci, nei cunicoli e nelle cisterne dell’acquedotto alla ricerca di simboli realizzati nel tufo e di attraversare un’enorme cisterna del seicento con una teleferica.

    Tunnel Borbonico o Galleria dei Borboni - Napoli

    Tunnel Borbonico o Galleria dei Borboni – Napoli

  2. Statua del Cristo velato nella Cappella Sansevero: il Cristo velato è una scultura marmorea commissionata dal noto alchimista Raimondo di Sangro allo scultore Giuseppe Sanmartino ricavata da un unico blocco di pietra. L’incredibile trasparenza del sudario che la ricopre, l’ha circondata di un alone di mistero, dando vita alla cosiddetta leggenda del velo, che attribuisce la trasparenza del sudario, ad un processo alchemico di “marmorizzazione” compiuto appunto da Raimondo di Sangro. La Cappella Sansevero stessa è un luogo di mistero piena di simboli esoterici sembra facenti riferimento alla cabala.

    Cristo velato - Cappella Sansevero

    Cristo velato – Cappella Sansevero

  3. Certosa di San Martino e Quarto del Priore: Il complesso monumentale della Certosa di San Martino fu edificata nel 1325 per volere di Carlo duca di Calabria, in posizione dominante sulla città, in prossimità del castello di Belforte (Castel S.Elmo). Alle origini la Certosa era una grandiosa costruzione gotica di cui oggi rimangono solo pochi elementi, dopo la radicale ristrutturazione subita in epoca barocca, a cui parteciparono tutti i grandi artisti napoletani del tempo, sotto l’attenta guida di Cosimo Fanzagofamosa. Qui troviamo tre antichissimi orologi solari, di cui uno multiplo, forse il più antico e curioso dei tre, la meridiana italica del chiostro, di cui oggi è possibile ammirare solo lo gnomone, e dulcis in fundo la famosa linea meridiana che si trova nel Quarto del Priore.
    Certosa di San Martino - Napoli

    Certosa di San Martino – Napoli

     

  4. Prigioni di castel Sant’elmo: per la sua vicinanza alla Certosa di San Martino, è uno dei luoghi più rappresentativi della città. Le sue prigioni furono teatro di storie drammatiche e videro rinchiusi anche personaggi illustri quali Tommaso Campanella, il filosofo accusato nel 1604 di eresia, e i patrioti dell’insurrezione antiborbonica del 1799; storie che hanno poi dato adito alle leggende che ancora aleggiano tra le sue mura. Dopo l’Unità d’Italia il castello fu destinato a carcere militare e, dal secondo dopoguerra, ospita impianti di emittenti radiofoniche.

    Castel Sant'Elmo

    Castel Sant’Elmo

  5. Castel dell’Ovo: oggi sede di mostre e conferenze, Castel dell’Ovo è sorto sui resti della villa del patrizio Lucullo, e nei vari secoli ha avuto diverse funzioni da monastero, a carcere, quindi fortezza e poi caserma. Deve il suo nome ad un’antica leggenda secondo cui il poeta latino Virgilio, considerato nel Medioevo anche un mago, nascose nelle segrete dell’edificio un uovo che mantenesse in piedi l’intera fortezza e la cui rottura avrebbe provocato non solo il crollo del castello, ma anche una serie di sventure alla città di Napoli.
    Secondo la leggenda l’ uovo si troverebbe dentro una caraffa di vetro piena d’acqua protetta da una gabbia di ferro, appesa ad una trave di quercia in una cameretta nei sotterranei del castello. Ma fino ad oggi, nonostante le ricerche, è riuscito a trovare l’uovo!

    Castel dell'Ovo -Napoli

    Castel dell’Ovo -Napoli