Negli ultimi tempi si assiste sempre più di frequente, a chirurghi plastici che promettono una chirurgia estetica fast e priva di complicanze nel post operatorio.
Una tendenza che nasce forse dalla necessità di vendere un prodotto o di convincere le pazienti meno informate, che l’intervento di chirurgia plastica estetica sia una passeggiata, un po’ come andare dall’estetista e farsi una ceretta. Niente di più sbagliato!
Il miglioramento della propria immagine, passa attraverso una complessa serie di processi. Pensare che rifarsi un seno possa essere paragonabile ad un trattamento da banco venduto in una SPA, è quanto di più sbagliato possa esserci.
Gli interventi di chirurgia plastica estetica sono dei veri e propri interventi chirurgici. Non bisogna sottovalutarli in nessun modo e bisogna diffidare da chi vuole ad ogni costo vendere un prodotto non spiegando le complicanze che ci sono dietro un intervento, ne tanto meno le accortezze da avere e i fastidi da gestire nel post-operatorio.
Resta indubbio che entrare in una sala operatoria, sottoporsi ad una anestesia (seppur blanda) e affrontare un intervento chirurgico, non può in alcun modo essere paragonato ad una semplice ceretta.
Io sono del parere che le pazienti oggi hanno un’arma fondamentale: la comunicazione e l’informazione del web.
La scelta del professionista si basa su diversi parametri uno fra tutti l’avere difronte un medico che non vuole vendervi un prodotto, ma che vi informa dettagliatamente sul post operatorio.
Chi vi fa credere che dopo una settimana dall’intervento chirurgico si possa andare al mare e sfoggiare un seno, un gluteo o un corpo scolpito è un ciarlatano. Non un professionista serio ed affidabile!
Un’altra moda crescente è quella di parlare di durate minime dell’intervento stesso. C’è chi promette mastoplastiche additive in mezz’ora o chi semplifica l’intervento promettendo un immediato ritorno a casa subito dopo l’intervento stesso. Cosa ne penso a riguardo?
Il discorso non si distanzia molto da quanto già asserito. Non capisco come sia possibile credere a simili affermazioni. Fermatevi un momento e riflettete: se un intervento dura mezz’ora, un’ora o poco più cosa cambia alla paziente?!
In fondo lei dorme sul tavolo operatorio. Che motivo deve avere il chirurgo, di affrettare i tempi? Meglio fare le cose con calma e precisione.
Quando le pazienti mi chiedono la durata dell’intervento, solitamente rispondo che il tempo medio è di un’ora, ma può variare a seconda di ciò che mi trovo davanti nel momento in cui inizio l’operazione. Non ho voglia di prendere in giro nessuno. Tanto meno me stesso!
In questi ultimi anni, stiamo recriminando tanto il Fast Food a favore dello Slow Food, ovvero un modo di mangiare diverso, con ritmi più lenti, seduti a tavola magari scambiando alcune parole con gli altri commensali e invece, sembra che con la chirurgia questo passo qualitativo non sia stato ancora fatto da tutti.
Quindi, prima di scegliere il vostro chirurgo, prestate la massima attenzione alle cose che vi vengono dette e ricordate: la chirurgia, di qualunque branca si parli, va affrontata con attenzione e con sapienza, per evitare e scongiurare qualunque rischio e complicanza.
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