Carnevale di Viareggio 2015 e la “sfida dei Corsi Mascherati” ha avuto inizio domenica 1 Febbraio con il consueto triplice colpo di cannone sparata dal mare e proseguirà fino al 28 Febbraio tra sfilate di coloratissimi giganti di cartapesta, spettacoli pirotecnici e tanto divertimento!
Il 1° Febbraio, annunciato dal tradizionale triplice colpo di cannone sparato dal mare, ha avuto inizio l’attesissimo Carnevale di Viareggio, con la sua famosissima sfida dei cinque grandi Corsi Mascherati, che si affronteranno a colpi di coloratissimi carri di cartapesta sui Viali a mare, per tutto il mese di Febbraio.
Ogni Corso Mascherato sfilerà durante una delle 4 domeniche di Febbraio, partendo dal 1° Corso fino ad arrivare a decretare il vincitore nella serata conclusiva del 28 Febbraio.
Anche quest’anno la grande protagonista dei carri del Carnevale di Viareggio sarà la satira politica, affiancata da temi di denuncia sociale come l’abuso sui minori (vedi carro di Massimo Braschi), la mattanza degli elefanti (vedi carro dei fratelli Bonetti), i 70 anni della liberazione d’Italia (vedi carro di Roberto Vannucci), fino ad arrivare al Re Carnevale di Fabrizio Galli, che rappresenta la voglia di riscatto della città di Viareggio nei confronti del dissesto morale ed economico.
Per quanto riguarda i volti nuovi del Carnevale di Viareggio, troveremo carri ispirati a personaggi della scena musicale quali Vasco Rossi, Ligabue, Morgan, Jovanotti e Zucchero (vedi carro di Luciano Tomei), la grande Mina (vedi carro di Alessandro Pasquinucci e Fabrizio Fazzi), personaggi dei film d’animazione, quali i minion di “Cattivissimo me” (vedi carro di Giacomo Marsili) e tanto altro ancora, sempre all’insegna del colore e dell’allegria, che contraddistinguono questa splendida manifestazione.
Dai toni un po’ provocatori, anche il manifesto del Carnevale di Viareggio 2015, firmato dal fotografo viareggino Roberto Paglianti e da Beppe Bertuccelli, grafico dell’edizione 2014 della rivista ufficiale “Viareggio in Maschera”; infatti per la prima volta il manifesto del Carnevale è stato realizzato in 2 versioni: una con sfondo bianco e l’altra nero, per “accontentare gusto e sensibilità di tutti“.
La fotografia centrale è uno degli scatti che Paglianti ha realizzato lo scorso autunno, alla Cittadella e ritrae il volto di Re Carnevale del carro di Massimo Braschi, come a voler interpretare l’espressione estasiata di chi osserva, con stupore i giganteschi carri colorati, mentre il dualismo dello sfondo, bianco e nero, richiama l’essenza del Carnevale stesso, ovvero momento di passaggio tra il buio e il torpore dell’inverno e la luce e il risveglio della primavera.
Anche il Carnevale di Viareggio come quello di Venezia, ha una tradizione antica, che vede le prime sfilate di carrozze addobbate, già nel 1873. Idea nata tra i giovani della Viareggio bene di allora che frequentavano il caffè del Casinò.
Sul finire del secolo comparvero in sfilata i carri trionfali, monumenti costruiti in legno, scagliola e juta, modellati da scultori locali ed allestiti da carpentieri e fabbri che lavoravano nei cantieri navali e la sfilata venne trasferita dalla Via Regia alla Passeggiata a mare. L’anno della grande svolta fu senza dubbio il 1921, quando il Carnevale di Viareggio, iniziò a promuovere se stessa attraverso la rivista ufficiale “Viareggio in maschera“, ancora oggi cronista dell’evento, e per la prima volta le maschere si animarono a suon di musica.
Per vedere i primi accenni di movimento sui carri allegorici occorre arrivare al 1923 con il Pierrot del Giampieri, mentre il rivestimento in cartapesta che ha consentito, grazie alla sua leggerezza e malleabilità, costruzioni gigantesche e spettacolari nella movimentazione, arriva solo nel 1925 ad opera di Antonio D’Arliano e di alcuni costruttori.
Nel 1926 nasce ufficialmente il manifesto del Carnevale di Viareggio, con lo scopo di reclamizzare i Corsi Mascherati, e finalmente nel 1930 nacque la maschera simbolo di Viareggio, il Burlamacco, dalle mani del pittore e grafico futurista, Uberto Bonetti, che ispirandosi alle maschere della Commedia dell’Arte, volle riassumere nella maschera i due momenti topici della vita della città di Viareggio: l’estate (con i colori bianco e rosso tipici degli ombrelloni sulle spiagge degli anni ’30) e il Carnevale, richiamando nelle fogge del vestito di Burlamacco, le maschere della tradizione carnevalesca italiana; il vestito a pezzi di Arlecchino, un pompon preso in prestito dalla casacca di Pierrot, una gorgiera alla Capitan Spaventa, un copricapo rosso simile a quello di Rugantino e un mantello nero tipico di Balanzone.
Nel 1954 arrivano per il Carnevale di Viareggio, anche le telecamere della RAI e nel 1958 addirittura l’Eurovisione.
La continua escalation di popolarità non venne fermata neanche dal rogo che nel 1960 distrusse i capannoni in cui venivano costruiti i carri, costringendo i maestri della cartapesta a trasferirsi negli hangar di Via Marco Polo, fino all’inaugurazione del 2001 della “Città del Carnevale” o Cittadella, un complesso interamente dedicato alla creazione e alla conservazione del Carnevale di Viareggio.
Ma il Carnevale di Viareggio non è solo la “battaglia” dei cinque grandi Corsi Mascherati o le sfilate di giganti di cartapesta, ma anche spettacoli pirotecnici, veglioni, rassegne teatrali, appuntamenti gastronomici e grandi eventi sportivi mondiali.
Quindi prendete la vostra maschera e correte a godervi lo spettacolo, qualunque siano i vostri gusti o la vostra sensibilità!