Approda al “Il Margutta RistorArte”, in via Margutta 118 a Roma, la tappa italiana della mostra “Caos liquido” dell’artista dei gioielli Danilo Giannoni e sarà visitabile fino al 9 Luglio, ad ingresso libero.

Inaugurazione "Caos liquido"- Tina Vannini, Danilo Giannoni, Francesca Barbi Marinetti

Inaugurazione “Caos liquido”- Tina Vannini, Danilo Giannoni, Francesca Barbi Marinetti

È stata inaugurata ieri sera negli spazi espositivi de “Il Margutta RistorArte“, in via Margutta 118 a Roma, la tappa italiana della mostra “Caos liquido” dell’artista dei gioielli Danilo Giannoni, fortemente voluta ed interpretata da Tina Vannini, a cura di Francesca Barbi Marinetti e organizzata da Anita Valentina Fiorino, la mostra sarà visitabile sino al 9 luglio ad ingresso libero.

Un caleidoscopio di colori e di emozioni, colori che danzano soavemente, soggetti fluidi impressi per sempre, il tocco delicato di un artigiano che diventa passione, pennellate che sembrano infuocate, fiumi che sembrano rompere gli argini: soggetti in movimento che conquistano l’eternità, rabbia che diventa pace e silenzio. Sono queste alcune delle impressioni che si vivono osservando queste preziose opere, realizzate con una tecnica particolarissima e antichissima, unica al mondo, chiamata Ebru, parola turca che deriva dal persiano ebri “nuvoloso”.Caos-Liquido-Giannoni-2

L’Ebru è una tecnica antichissima, che ha più di 3000 anni di storia ed è originaria delle zone dell’India e dell’Iran; era una tecnica applicata maggiormente ai libri. Questa tecnica si è poi diffusa lungo la Via della Seta fino in Iran, India e nei Paesi Arabi, sino ad affermarsi in Turchia nel corso del XVII secolo. L’origine del nome allude poeticamente alla sua mutevolezza e labilità poiché, come una nuvola o un insieme di nubi, ogni quadro è unico e irripetibile. Danilo Giannoni si imbatte nell’Ebru ad Istambul, durante un viaggio alla ricerca di nuovi stimoli per il suo lavoro di designer e ne rimane rapito, soprattutto dall’abilità dell’uomo che come per magia stava disegnando sull’acqua, una cosa che fin da piccolo gli era stato detto non essere possibile.

Fu amore a prima vista, tanto che Danilo Giannoni, rimase lì per cinque anni per frequentare la scuola d’eccellenza sulle arti antiche presente ad Istambul e non solo imparare tutto dell’Ebru ma in qualche modo per farla sua, come a dare una risposta a chi gli aveva detto che scrivere sull’acqua non era possibile.

Caos-liquido-Giannoni

Riesce a fare talmente sua questa tecnica stupefacente, che non si limita a riprodurla in opere dalle dimensioni del tradizionale utilizzo dell’Ebru, ma va ben oltre e utilizzando vasche via via più grandi realizza opere di grandi dimensioni, ispirate ai quattro elementi primari: Acqua, Fuoco, Terra, Aria, che mescolandosi hanno dato origine al mondo, dal caos all’equilibrio che regola le leggi cosmiche.

Partendo da una vasca piena di acqua e colore, Danilo Giannoni, uno dei pochissimi seguaci di questo stile artistico in Italia, scrive, disegna, definisce linee e forme dipingendo in una grande massa di liquido. Il colore, grazie a sostanze esclusivamente vegetali che gli permettono di rimanere a galla, diventa fluido e soggetto a modifiche, permettendo la creazione di macchie, venature, onde, profili, sagome, che diventano tutto e niente, che ipnotizzano ma rilassano, creando una serie di emozioni contrastanti che colpiscono grazie al loro ordinato caos multicolore.

Caos-liquido-Danilo-Giannoni

Entrando al “Margutta” il colpo d’occhio è eccezionale, sembra che le opere di Danilo Giannoni abbiano sempre fatto parte dell’arredamento raffinato del locale. Ammirandole si ha la sensazione di qualcosa in continuo divenire, e soprattutto per quelle rotonde l’impressione è quella di guardare dei mondi lontani attraverso un telescopio, che quasi ci fa avvertire la volontà dell’artista, “di cercare di riprodurre la creazione di un mondo con tutti i suoi tormenti, sviluppi, fallimenti, successi e paure.”

Assolutamente da non perdere!

Vademecum
Dal 22 maggio al 9 luglio 2015, presso “Margutta RistorArte”, via Margutta 118. Ingresso libero