Alberto Lombardi un cantautore dalle sonorità internazionali (intervista)Ospite del nostro “Un caffè con” di oggi è Alberto Lombardi, cantautore nonché virtuoso italiano della chitarra riconosciuto a livello internazionale. Specializzato sia nell’acustica fingerstyle che nell’elettrica rock, Alberto ha da poco pubblicato il suo nuovo disco “Home”, mixato dal leggendario fonico di Springsteen e Rolling Stones, Bob Clearmountain, a cui hanno partecipato le cantanti storiche degli Chic, Norma Jean Wright e Luci Martin. Album che ha la particolarità di non essere fruibile sugli store digitali ma è già disponibile in cd e vinile tramite crowdfunding (http://sostieni.link/23630), a sostegno della promozione.

Mentre proprio in questi giorni è in rotazione radiofonica “Rich” (Belairstudio / DistroKid), il nuovo singolo estratto dal disco. Un pezzo sul significato della vera ricchezza, caratterizzato da sonorità vintage che include un riff di chitarra tematico e un assolo che mette in luce il virtuosismo di Lombardi. Brano in cui la voce di Bob Marley, inserita nel break, sintetizza questa visione in una risposta data durante una celebre intervista. E proprio partendo da “Rich” abbiamo approfondito con Alberto Lombardi alcune di quelle che sono le peculiarità della sua musica, che vi lasciamo scoprire direttamente dalle sue parole!

 

Per il tuo nuovo nuovo singolo “Rich” ti sei ispirato a qualche canzone o autore in particolare per la creazione del riff? Perché a noi ha ricordato molto “Layla” di Eric Clapton.

“In realtà no, ma il paragone è bellissimo! Clapton ha una grande influenza per me, come Sting, Pink Floyd, Eagles. Sono cresciuto con la musica suonata dove la chitarra era al centro, quindi per me è inevitabile scrivere in quel modo… Non mi sono mai appassionato all’elettronica e nonostante io produca anche dischi di altri, cerco sempre di utilizzare la registrazione come la fotografia della performance degli artisti, senza manipolarla eccessivamente. Perché per me sta lì la personalità di un disco e penso che questo, purtroppo, si stia perdendo…”

Di solito i cantautori italiani prediligono l’italiano per le loro canzoni, come mai tu hai scelto l’inglese?

“In realtà ho cominciato con l’italiano, ma l’unico disco che ha visto la luce non è più in circolazione, anche se ne sono orgoglioso. La scelta di passare all’inglese è dovuta anzitutto al fatto che ascolto musica anglosassone da sempre, e inoltre per il mio lavoro con la chitarra acustica che mi fa un po’ girare il mondo ho messo insieme un piccolo pubblico internazionale che non capirebbe la nostra pur splendida lingua!”

Hai in progetto in futuro di portare queste sonorità rock anche su un testo italiano?

“Per il momento non è in programma, ma mi piacerebbe mettere in streaming il mio vecchio disco, cosa che probabilmente farò quest’inverno.”

A proposito di futuro, hai già in cantiere dei nuovi progetti?

“Vorrei tornare presto a suonare dal vivo, soprattutto il mio tributo alla Stratocaster dove suono i pezzi di Hendrix, Clapton, ecc. Ma per ora mi accontento di fare un live streaming tutti i lunedì alle 21:30, in cui suono un mix di brani cantati e arrangiamenti sulla chitarra acustica e dove è molto facile interagire con chi mi segue e onestamente è gratificante quasi quanto un concerto vero. Tra un po’ uscirà anche un terzo singolo sempre mixato da Clearmountain, il fonico di Springsteen. Il disco intero non è disponibile in streaming ma può essere acquistato attraverso un crowdfunding che serve a finanziare la promozione, in pratica metterlo davanti a più persone.”

Abbiamo visto che a parte il mondo del cinema anche quello musicale non è stato immune a questa pandemia, come ha impattato la tua arte, se lo ha fatto?

“Lo ha fatto pesantemente purtroppo, io vivo molto di live e quest’estate che di solito è il grosso del lavoro non si è mosso quasi nulla. L’inverno non si presenta migliore e quindi sto cercando di concentrarmi di più sul lavoro online, facendo crescere i miei canali Spotify e YouTube.”

E dulcis in fundo la domanda da cui prende il nome la nostra rubrica di interviste: come prende il caffè Alberto Lombardi?

“Americano, senza zucchero con un goccio di latte vegetale. Tanto.”