Adele Ceraudo La donna VitruvianaNel 500esimo anno dalla morte di Leonardo Da Vinci, l’artista poliedrica Adele Ceraudo, è stata invitata ad Osaka, come rappresentante dell’arte contemporanea italiana, dove ha inaugurato la sua personale Opera Unica, esponendo La Donna Vitruviana tratta dalla collezione Le Affinità Elettive.

L’eccellente tecnica, l’intensità di contenuti e la potenza dei messaggi sociali miscelati in ogni sua opera, hanno destato l’attenzione del dottor Stefano Fossati, Direttore dell’Istituto di Cultura Italiana di Osaka, che l’ha voluta fortemente in Giappone in una mostra che l’ha vista protagonista, dal 22 al 29 luglio, presso Spazio Arte. E lo strepitoso successo ottenuto nella seconda città del Giappone, per numero di abitanti, conferma la validità internazionale delle opere di questa straordinaria artista contemporanea.

Le immagini iconiche della storia dell’arte italiana, fotografate da diversi fotografi, vengono reintepretate dalla Ceraudo. Dagli scatti nascono disegni con penna Bic, su carta Fabriano, che diventano, poi, quadri serigrafati e rielaborati con diverse tecniche. Ed è proprio la singolarità dei tratti dei disegni con la nota penna francese che hanno reso Adele Ceraudo uno dei nomi più noti del pianeta.

Questa peculiare tecnica di disegno con la penna Bic, e da qui il nome d’arte Lady Bic, ha avvicinato due paesi lontani come il Giappone e l’Italia i quali, nonostante la diversità di pensiero e cultura, sono stati uniti dall’amore per l’arte che, ancora una volta, ha saputo abbatte le barriere culturali.

La Donna Vitruviana (1 x 1,5 m), curata in ogni dettaglio nella stampa Fineart da Carlo Mari, con cui l’artista collabora su diversi progetti, e per l’occasione è stata, per la prima volta, scomposta in 9 parti.

Stefano Fossati, nella serata inaugurale, ha presentato l’artista italiana citando L’Uomo Vitruviano di Leonardo da Vinci e la forza dell’interpretazione al femminile di Adele Ceraudo che, come in ogni sua opera, pone al centro dell’attenzione la “Donna”, ridandole un ruolo di primaria importanza anche nell’arte rinascimentale.

L’artista si fa interprete di un messaggio, apparentemente circoscritto ed imprigionato, in grado di coniugare forme sociali, antropologiche e culturali. Con la sua incredibile capacità di entrare nel profondo dell’animo degli spettatori, porta a riflettere non solo sulla perfezione dei tratti, ma sulla potenza delle scelte, a volte scomode, dove mette in luce l’affascinante “universo femminile”.

Adele Ceraudo, da sempre, pone al centro della sua arte la figura della donna, descrivendone sia le caratteristiche legate alla gioia, alla positività e alla seduzione, sia quelle legate ad aspetti più tragici, come la violenza e il dolore. La sua arte, emotivamente coinvolgente, diventa un medium non solo visivo. È un messaggio sociale incentrato sul rispetto del corpo e dell’anima di tutte le donne.

Adele Ceraudo, oggi, è nella sua piena maturità artistica. Lungo il suo percorso ha incontrato diversi artisti, ha analizzato con meticolosità tecniche e metodi di modelli antichi e moderni. Studi che hanno contribuito ad una importante evoluzione: il suo stile, in origine contraddistinto dai fisici accademici di impronta michelangiolesca, giunge ora alla massima espressione, grazie alla fusione di diverse competenti: fotografia, grafica, video, musica, interventi pittorici. La trama dei segni a penna viene percepita così intensamente da regalare la sensazione di essere di fronte ad un’incisione.

Nel suo ventaglio espressivo c’è la capacità di essere artista a 360°”. Attrice, autrice, disegnatrice, performer, interprete e modella per grandi fotografi e per sé stessa. E’ questa la prerogativa che le ha permesso di creare collaborazioni con diversi mondi paralleli, tra i quali il Fashion System.

Infatti, la stilista Elisabetta Garinei ha deciso di seguirla e disegnare per lei abiti in grado di poter raccontare i differenti volti di questa artista, nel pieno rispetto del suo stile che la vuole gitana nell’anima e per tradizione. La caratteristica della fashion designer è quella di saper catturare l’anima di chi veste per trasformarla in abito da indossare. E, in questa occasione, Elisabetta Garinei, ha realizzato per la Ceraudo, come omaggio al Giappone, un abito che ricordasse un kimono e, allo stesso tempo, racchiudesse lo stile rinascimentale italiano.

Nel suo discorso, davanti ad una platea composta da artisti, designer, architetti, galleristi, rappresentanti del Consolato Italiano e delle Istituzioni locali, Adele Ceraudo ha commosso i presenti raccontando dell’amore per l’arte che ha visto i suoi arbori fin da piccola, riuscendo ad esprimere con la penna ciò che non riusciva con le parole. E da sempre lo ha fatto con la penna Bic. Un oggetto di uso comune che se utilizzato con passione, diventa un portentoso strumento d’arte. Con esso, unito all’amore e alla determinazione, ha realizzato i suoi sogni e l’ha portata fino al lontano Oriente.