Trama, trailer e recensione in anteprima di Ad Astra, il film diretto da James Gray con Brad Pitt, Tommy Lee Jones e Liv Tyler. Dal 26 settembre al cinema con 20th Century Fox
Presentato in concorso alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia, sbarca nelle sale italiane il 26 settembre Ad Astra il nuovo film del regista James Gray (Civiltà perduta, C’era una volta a New York). Un film sci-fi dall’impronta introspettiva che racconta la storia di Roy McBride (Brad Pitt). Un ingegnere aerospaziale della NASA, che circa 16 anni prima ha perso suo padre, Clifford McBride (Tommy Lee Jones), scienziato impegnato nella missione Lima: una spedizione su Nettuno per la ricerca di vita aliena intelligente. Missione dalla quale non aveva più fatto ritorno a casa.
Un giorno dopo essere miracolosamente sopravvissuto a una caduta dallo spazio causata da un’esplosione dovuta a misteriosi picchi di energia manifestatisi anche sulla Terra, Roy viene convocato da esponenti del governo americano che cercano da lui aiuto per fermare questi fenomeni, denominati il “picco” che stanno seminando distruzione, incidenti aerei e guasti tecnologici in tutto il pianeta. Il governo è convinto che lui sia l’unica persona in grado di fermare tutto questo, perché hanno prove per pensare che le scariche siano causate da suo padre, ancora vivo, che in tutti questi anni invece di cercare forme di vita intelligenti, ha condotto esperimenti con materiale classificato in grado di distruggere l’umanità, compromettendo per sempre l’intero sistema solare.
Roy incredulo, ma deciso a salvaguardare il nome di Clifford McBride e il futuro dell’umanità, partirà così alla volta di Nettuno per smantellare il progetto di suo padre. Si troverà così ad affrontare un viaggio in cui dovrà vedersela non solo con l’inospitalità e la solitudine dello spazio, ma anche e soprattutto con sé stesso, con scomode verità e cose irrisolte del passato che, nonostante abbia tentato di nascondere, sono tornate a bussare prepotentemente alla sua porta.
Ispirato al romanzo Cuore di tenebra di Joseph Conrad e ai film Apocalypse Now di Francis Ford Coppola e 2001 Odissea nello spazio di Kbrick, come lo stesso Gray ha dichiarato, Ad Astra, rilegge in chiave introspettiva e filosofica il genere sci-fi, percorrendo una sua personale strada che cerca di coniugare la spettacolarità delle missioni spaziali con l’intima fragilità dell’essere umano. Imprigionato nell’eterna ricerca del senso della sua esistenza e del suo posto nel mondo, qui magistralmente interpretato da un superlativo Brad Pitt. Una sorta di viaggio di redenzione di un uomo che per indole o educazione ricevuta, in eterno contrasto con la figura paterna, è incapace di gestire rapporti affettivi e interpersonali e cerca soluzione alla sua crisi interiore provando a ritrovare sé stesso nelle misteriose profondità stellari. Come gli eroi della mitologia greca che per arrivare alla gloria dovevano superare tremende prove: per aspera ad astra. Il tutto scandito da una narrazione serrata in grado di catalizzare e assorbire totalmente l’attenzione dello spettatore, che si trova risucchiato nella spirale introspettiva di Gray da cui ogni tanto riesce a riprendere fiato grazie ad alcune scene d’azione, inserite ad arte per spezzare e alleggerire il ritmo del film.
Quindi non aspettatevi la solita pellicola di fantascienza in cui ci si immagina l’incontro con gli alieni, ma una rilettura del genere che vuole essere un invito a riflettere sul senso di solitudine che l’uomo cerca di lenire immaginando di non essere l’unico abitante dell’immensità dell’Universo. Fortemente consigliato!