In Acqua: H2O Molecole di creatività: l’haute couture in mostra alle Terme di Diocleziano Aula Ottagona – Ex Planetario Via Giuseppe Romita 8 Roma, aperta al pubblico sino al 12 giugno

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In questi giorni a Roma nell’ex Planetario-Sala Ottagona del complesso monumentale delle Terme di Diocleziano si sta svolgendo una stupenda mostra che vi consiglio caldamente di non perdere: In Acqua: H₂O molecole di creatività a cura di Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno.

Una grande mostra che celebra l’acqua attraverso la creatività, realizzata in collaborazione con la Soprintendenza per il Colosseo e l’area archeologica centrale di Roma, con sponsor principale Acea SpA e gode del patrocinio della Regione Lazio e della Camera Nazionale della Moda Italiana e sarà visitabile fino al prossimo 12 giugno.

Ho avuto la grande occasione di partecipare come inviata del magazine alla conferenza stampa per l’inaugurazione, dove tra l’altro ho incontrato una delle firme autorevoli di Lifestyle made in Italy, Roberto Carminati, che era lì per occuparsi del hair&make up underwater per le fotografie realizzate appunto in immersione dal fotografo Paolo Belletti, tra i protagonisti della mostra con un percorso fotografico in cui ha immortalato magistralmente l’acqua come metafora di vita, oltre a svelare le fontane di Roma all’alba di gelide mattine invernali.

Roberto da grande esperto di acconciature, ne ha dovuta studiarne una raccolta per la modella protagonista degli scatti in immersione di Belletti, per evitare che i capelli lasciati liberi di fluttuare inficiassero la buona riuscita delle foto! Superfluo dire che il connubio di questi due grandi artisti è stato un vero successo!

Francesca Mura e Roberto Carminati (In Acqua)

Francesca Mura e Roberto Carminati (In Acqua)

E proprio grazie a Roberto sono riuscita a fare un tour privato della mostra in assoluta anteprima. Inutile negare che l’ingresso nell’ex Planetario-Sala Ottagona mi ha lasciata assolutamente sbalordita! Non solo per la straordinaria bellezza di questo luogo, ma anche per le istallazioni realizzate per la mostra stessa, tutte rigorosamente ispirate all’acqua: elemento indispensabile e insostituibile per la vita dell’uomo che da sempre è stato oggetto di rappresentazione nella mitologia, nella letteratura, nella musica e nell’arte in genere.

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Un percorso quello della mostra che si snoda tra stili e periodi diversi per raccontare attraverso le creazioni di alti esponenti della moda Made in Italy, “come eravamo e come siamo diventati”, tra i bei tempi andati e i tempi moderni.

Una miriade di gocce di vetro inondano lo spazio, scendendo dal soffitto in maniera irregolare e simulando la pioggia, progetto chiamato “La memoria dell’acqua” realizzato da Ilaria Sadun e ispirato al lavoro di Masura Emoto. Disposti a corolla gli splendidi abiti Moda di stilisti Italiani e internazionali, attrezzature e abiti della Marina Militare legati appunto al gorgoglio dell’acqua dal palombaro al sommozzatore, dalla divisa di Ammiraglio a quella del marinaio semplice.

Divise e attrezzature storiche della Marina Militare (In Acqua)

Divise e attrezzature storiche della Marina Militare (In Acqua)

Ben novantuno creazioni presenti tra capi creati da stilisti famosi, da designer emergenti, da sarti, da ospiti internazionali che hanno dato il loro prezioso apporto alla realizzazione della mostra dando la loro personale interpretazione del tema. Ed ecco spuntare tra i grandi e intramontabili le opere di Giorgio Armani, Valentino, Gianfranco Ferrè, Gucci, Laura Biagiotti, Ermanno Scervino, Roberto Cavalli, Enrico Coveri, Chiara Boni, Max Mara, Pino Lancetti, Antonio Marras, Romeo Gigli, Ken Scott, Krizia. Tra gli special guest internazionali, Maurizio Galante, Issey Miyake, Martin Margiela, Junya Watanabe, Adeline André, Salvatore Ferragamo. Mentre tra gli emergenti troverete il designer Tiziano Guardini, Italo Marseglia, Alessandro Consiglio e Santo Costanzo.

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E parlando appunto di “come eravamo”, non poteva mancare un’intera sezione dedicata alla nascita dell’Alta Moda italiana, rappresentata da Fernanda Gattinoni, Irene Galitzine, Jole Veneziani, André Laug e Battilocchi. E un doveroso omaggio al cinema e al teatro italiano, con i costumi firmati da Piero Tosi e da Pier’Alli accanto ad una serie di creazioni affini al tema dell’acqua. Dai costumi da bagno di Laura Urbinati agli abiti “salva acqua” di Burberry, K-Way, Carta e Costura, fino a quelli colorati e dai tessuti di ultima generazione di Stone Island.

Tra tutte le opere in mostra devo dire però che quelle che mi hanno maggiormente affascinata e colpita sono state la “Regina dei rifiuti” di Enrica Borghi: opera-abito che troneggia maestosa quasi al centro dell’Aula. Un’opera maestosa realizzata con fondi di bottiglia di plastica che all’origine contenevano acqua, uniti tra loro da nastri realizzati con sacchetti dei supermercati che formano un’enorme crinolina sostenuta da un’ampia sottogonna in perspex, una sorta di cupola dal diametro di cinque metri, sulla quale troneggia un corpetto con grandi maniche e una corona.

La Regina Enrica Borghi (In Acqua)

La Regina dei rifiuti di Enrica Borghi (In Acqua)

E l’abito scultura di Guillermo Mariotto realizzato per Gattinoni “Foco a ‘mare”, ispirato al drammatica vicenda umana degli emigranti che ogni giorno “sbarcano” sulle nostre coste, cercando proprio nell’acqua una nuova vita e che purtroppo spesso trovano solo morte.

A coronamento di questa splendida iniziativa non poteva mancare un meraviglioso catalogo, edito dalla Gangemi, a raccontare l’intero progetto avvalendosi di due testi-contributo, “Acqua di Bellezza e Acqua di Salute” di Adriana Mulassano e “Acqua Santa” di Giacomo Santucci.